Visitare Lot, Perigord e Limosino in camper

Diario di viaggio in camper nel sud della Francia tra Lot, Perigord e Limosino in Camper, dove il sacro ed il profano si incontrano e la natura regna sovrana, senza dimenticare le ferite lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale. Visitare città e siti storici della Nuova Acquitania, Occitania e Provenza.



Dopo molta indecisione sulla meta delle vacanze scegliamo il Lot, Perigord e Limosino per un tour in camper, zona a noi ancora sconosciuta..   

Studiamo un itinerario di massima, anche con il supporto della nostra Guida Lonely Planet della Francia Meridionale, e valutiamo come mete imperdibili Rocamadour, Sarlat la Caneda e Oradour sur Glane.

Optiamo per prenotare soltanto le prime tre notti del viaggio, tutte a Rocamadour al Camping Le Paradis du Campeur.   

La partenza è prevista per la notte, così da poter fare il tragitto più lungo mentre nostro figlio dorme ed effettuare meno soste possibili.   

LUOGHI VISITATI: Rocamadour, Foret de Singes, Gouffre de Padirac,Sarlat la Caneda, Oradour sur Glane,Collonges la Rouge, Carcassonne, Avignone, Vinadio (CN)
   

– 1° GIORNO: Bernezzo (CN) – Rocamadour (729 Km)

Itinerario 1 Giorno

Verso l’una di notte ci mettiamo in cammino iniziando la nostra vacanza.
Raggiungiamo la Francia attraverso il Colle della Maddalena, come nostra abitudine, e ci fermiamo al centro commerciale prima della città di Sisteron (circa 6 Km prima) dove facciamo il primo rifornimento di gasolio.

Viaggiamo sulla dipartimentaleD4085 fino ad Aix en Provence, piuttosto lineare tant’è che fiancheggia l’autostrada in quasi tutto il percorso e ci permette di evitare il pedaggio che in Francia è piuttosto elevato.

Proseguiamo per tutta la notte piuttosto agevolmente, non incontrando traffico, e quando inizia ad albeggiare non siamo più così distanti; lasciata la costa in prossimità di Montpellier risaliamo verso l’entroterra; una breve pausa per far riposare Gino prima degli ultimi chilometri.

La strada è decisamente panoramica e ci permette di superare il Viadotto di Millau un capolavoro assoluto dell’ingegneria civile, una vera e propria opera titanica che  attraversa la valle del Tarn nell’Aveyron.

Ci è impossibile non rimanere impressionati dalla struttura soprattutto perché, essendo la prima volta che transitavamo in quest’area, non ci aspettavamo di incontrarla.

Viaduc de Millau
Viaduc de Millau

Numerosi lungo la strada, gli scorci panoramici, le chiese ed i castelli che ci fanno da presentazione al territorio che andremo a scoprire.

Uno dei vari scorci verso il Perigord

Raggiungiamo Rocamadour verso l’ora di pranzo e ci dirigiamo immediatamente in campeggio per sistemarci. 

Il camping Le Paradis du Campeur si trova all’Hospitalet, la parte alta di Rocamadour, ed è in posizione strategica perché vicina al paese e collegato a vari esercizi commerciali (Bar, Ristoranti, Negozi…).
dispone inoltre di una piscina e di una piccola area giochi per i bimbi.
Le piazzole in erba sono ampie ed ombreggiate.

Pranziamo e ci concediamo un po’ di relax per riprenderci dal viaggio; a metà pomeriggio visitiamo la prima meta prevista La Foret des Singes che si trova a circa 200 m. dal campeggio. 

Tariffe (aggiornamento anno 2024):
€ 11,00 adulti
€ 7,00 bambini 5-14 anni
E’ possibile usufruire di uno sconto presentando il coupon presente sulle brochure che abbiamo preso alla reception del campeggio.

Per aggiornamenti su orari e tariffe potete consultare il sito ufficiale: https://www.la-foret-des-singes.com/

Rocamadour - Foret de Singes

La foresta di 20 ettari ospita 150 macachi di Barbarie che vivono allo stato libero e che è possibile osservare nel loro habitat naturale.

Nostro figlio, per nulla spaventato, si diverte come un matto ad offrirgli i popcorn rilasciati dai custodi all’ingresso del parco; unico cibo che è possibile dare loro. 

Uno dei macachi che vivono nella Foresta delle Scimmie di Rocamadour

In alcune aree le guardie del parco offrono interessanti spiegazioni in francese sulle abitudini di vita e l’alimentazione di questi esemplari e durante il percorso sono esposti anche dei pannelli esplicativi. 

Una famiglia di macachi di Barbarie alla Foret des Singes di Rocamadour

Dopo una doccia e la cena in camper decidiamo di fare una prima visita di Rocamadour prendendo la stradina che da l‘Hospitalet scende fino al villaggio. 

Il panorama dall’alto è spettacolare, di fronte a noi si staglia incastonato nella falesia, il meraviglioso paese.

Vista di Rocamadour dall'Hospitalet
Rocamadour

Rocamadour è il secondo sito più visitato di Francia dopo Le Mont-Saint-Michel e fa parte del circuito dei “Più Bei Billaggi di Francia” nonché Patrimonio Mondiale dell’Unesco. 

Situato nella Valle della Dordogna è arroccato su una falesia calcarea che domina il Canyon dell’Alzou; si trova sul percorso del Cammino di Santiago de Compostela ed è pertanto meta di pellegrinaggio anche per i suoi santuari, primo fra tutti quello della Madonna Nera.

Il villaggio si sviluppa ai lati della via principale, ricca di negozietti e splendidi edifici in pietra che rendono l’insieme un piccolo gioiello.

Alzando gli occhi, sopra di noi, si manifesta in tutta la sua imponenza ed austerità l’immagine dei santuari che dominano  l’intero complesso circostante.

Splendida vista dal basso sui Santuari e sul Palazzo del Vescovo di Rocamadour

La fatica della giornata e del viaggio si fa sentire, torniamo così in campeggio ripercorrendo la strada fatta all’andata.

– 2° GIORNO: Rocamadour – Gouffre de Padirac – Rocamadour (32 Km)

Itinerario 2 Giorno

La giornata è perfetta, ci svegliamo in forma e decidiamo di andare a visitare le Gouffre de Padirac utilizzando le nostre bici elettriche. 

Il percorso è molto bello e prevalentemente in ombra ma ci sono molti sali scendi, ringraziamo quindi di avere bici con pedalata assistita e non tradizionali, dato il nostro scarso allenamento.

Quando raggiungiamo il sito è ancora relativamente presto e pertanto non troviamo coda alla biglietteria.

Tariffe Gouffre de Padirac (aggiornamento anno 2024):
– adulti € 22,50 alta stagione, € 18,00 bassa stagione
– bambini 4-12 anni € 17,50 alta stagione, € 13,00 bassa stagione

gli orari variano in base al periodo:
– apertura tra le 8:00 e le 9:30
– chiusura tra le 17:00 e le 21:15

Per orari e tariffe aggiornate potete consultare il sito ufficiale: https://www.gouffre-de-padirac.com/

Le Gouffre de Padirac è uno dei siti sotterranei più spettacolari ed interessanti di Francia; la sua cavità larga 35 metri e profonda oltre 100 m. permette di raggiungere un insieme di gallerie sotterranee di impressionante splendore con un fiume che le attraversa e che i turisti possono percorrere per un breve tratto su apposite barche.  

Iniziamo la nostra visita scendendo nelle profondità dell’orrido tramite appositi ascensori (in alternativa è possibile optare per le scale).

Gli ascensori e le scale per scendere nell'orrido delle Grotte di Padirac
Il cratere da cui si scende verso i 100 mt sotto terra delle Grotte di Padirac

Effettuiamo un breve tratto a piedi prima di salire su caratteristiche barche che ci fanno intraprendere un breve tour lungo il fiume sotterraneo.
Percorriamo la Riviere Plane ed improvvisamente la volta sopra di noi si apre e ci ritroviamo nel meraviglioso Lac de la Pluie dove si erge maestosa la Grande Pandeloque un’impressionante stalattite di 60 m. .

Scendiamo dalle barche e proseguendo la visita a piedi arriviamo ad una distesa d’acqua chiamata Lac des Gours, caratterizzata da una successione di barriere.
Successivamente ci si trova innanzi ad una vera e propria cattedrale minerale: la sala del Grand Dome che si ammira prima dal basso e poi dall’alto al culmine di una rampa di scale.

Da qui la visuale toglie il fiato, si susseguono una serie di sculture della roccia, candelabri, cascate e formazioni di calcare sino al magnifico Lac Superieur, una distesa d’acqua così liscia da somigliare al vetro.

E’ uno spettacolo incredibile reso ancor più unico dal silenzio del luogo, spezzato unicamente dal suono delle gocce d’acqua che si infrangono sulle rocce.

Il tour sulla barca piatta all'interno delle Grotte di Padirac

La visita si conclude percorrendo a ritroso il tragitto di andata. 

Purtroppo all’interno è vietato fotografare; è possibile acquistare all’uscita una foto fatta direttamente dai gestori del sito, soluzione che noi adottiamo per poterne conservare un ricordo. 

Le Gouffre de Padirac sono e rimarranno indubbiamente uno dei siti naturali che più ci ha colpito e che consideriamo imperdibili per chi si trova a visitare queste zone.

Usciamo dalle grotte che si è ormai fatta l’ora di pranzo, decidiamo quindi di fermarci nel ristorante presente in loco prima di riprendere le nostre bici e tornare in campeggio.

Trascorriamo il resto del pomeriggio nella piscina del campeggio e scegliamo di cenare in uno dei locali che si trovano all’Hospitalet. 

Veniamo attratti dall’Hotellerie Bellevue che ha fortunatamente ancora un tavolo libero; la cena si rivela squisita e con un ottimo rapporto qualità prezzo.

Decidiamo di concludere la serata con una passeggiata in Rocamadour che, avvolto nell’oscurità della sera, appare un vero e proprio villaggio uscito da una fiaba.

Una delle porte di accesso a Rocamadour

Per il rientro vorremmo utilizzare i due ascensori che riportano all’Hospitalet ma sono già chiusi e optiamo per la Grande Scalinata di 216 gradini (saliti dai pellegrini in ginocchio) che ci conducono ai sette santuari fra i quali la Cappella di Notre-Dame che custodisce una statua della Madonna Nera, la Basilica del Santo Salvatore e la Cappella di Saint-Michel.
Nei pressi della cappella di Notre Dame si trova la Tomba di San Amadour.

Accesso ai Santuari di Rocamadour di sera

Raggiungiamo i Santuari che, ormai privi di turisti e avvolti dalla notte, sembrano circondati da un alone di mistero e magia; la sensazione è quella di passeggiare in un complesso monastico nel Medioevo.

Da qui sarebbe disponibile un secondo ascensore che però, vista l’ora, è anch’esso chiuso e siamo così costretti a proseguire lungo la Via Crucis che porta al Castello e all’Hospitalet.

Finalmente arrivati in campeggio, possiamo abbandonarci tra le braccia di morfeo.

– 3° GIORNO: Rocamadour – Borie d’Imbert – Rocamadour (9 Km)

Itinerario 3 Giorno

Come non parlare del Rocamadour AOP il famoso formaggio di latte crudo di capra che prende appunto il nome dal luogo in cui viene prodotto.

In queste zone ci sono numerose fattorie (Borie) che lo producono e che offrono anche una vendita diretta e decidiamo di fare i nostri acquisti alla Borie d’Imbert, poco fuori dal paese, che abbiamo visto pubblicizzata in uno dei tanti depliant reperibili all’ufficio del turismo e alla reception del campeggio.

Anche in questo caso scegliamo di utilizzare le bici e la mattina ci rechiamo alla fattoria.

Qui è possibile visitare gli allevamenti di capre, vedere come viene prodotto il formaggio ed ovviamente fare acquisti nel loro negozio: ad orari prestabiliti vengono proposte delle visite guidate per i bambini che possono così osservare da vicino anche gli altri animali della fattoria.

Non possiamo esimerci da fare numerosi acquisti che utilizzeremo anche come souvenir, una volta tornati a casa.

Sulla via del ritorno parcheggiamo le bici al Parking del Castello di Rocamadour con l’intenzione di visitare il villaggio anche in orario diurno.

Vista del Castello di Rocamadour e della sua torre

Del Castello sono ancora visitabili i bastioni al costo di € 2,00.

La biglietteria è chiusa ed è possibile raggiungere l’interno pagando con moneta da due euro in apposita gettoniera vicina ad un tornello; noi ne siamo però sprovvisti e decidiamo di soprassedere recandoci direttamente al complesso dei Santuari ripercorrendo, questa volta in discesa, il tragitto della Via Crucis.

La vista sulla valle sottostante è molto scenografica e nonostante ci si trovi in un sito preso d’assalto dai turisti esso mantiene le caratteristiche rurali e ricche di verde tipiche del Lot.

Vista sul Canyon dell'Alzou e sui tetti di Rocamadour

Giungiamo ai Santuari, in parte scavati nella roccia e ci imbattiamo nella folla di turisti e pellegrini che durante il giorno visitano questi luoghi. 

La Chiesa in stile romanico-ogivale di Saint Saveur è a due navate e risale al XIII secolo, presenta un ammezzato in legno per poter accogliere un maggior numero di pellegrini.

Nella Cappella di Notre-Dame de Rocamadour del XIV secolo è conservata la statua in legno della Vergine Nera, le cui guarigioni da lei compiute sono attestate nel Libro dei Miracoli.

Cappella Notre Dame
Rocamadour – Cappella Notre Dame

Dal Sagrato dei Santuari abbiamo una visione a 360° dell’imponente complesso che, nonostante la folla, riesce a farci percepire la sua aura spirituale.

Il Palazzo dei Vescovi di Tulle edificato nel XIV secolo veniva invece utilizzato per ospitare i pellegrini illustri.

Santuari
Rocamadour – Santuari

Visitiamo le varie cappelle prima di ridiscendere i gradini che portano alla via principale del paese; passeggiamo senza una meta precisa facendo gli ultimi acquisti e curiosando tra i tanti negozietti di souvenir e di prodotti tipici.  

Per il rientro decidiamo di prendere i due ascensori che ci riconducono nei pressi del parcheggio del castello. Il primo ascensore parte dalla via principale di Rocamadour e ci conduce ai santuari.

Ascensori: aperti fino alle 19:00/20:00 a seconda del periodo;

tariffa (aggiornamento anno 2024):
– € 2,80 sola andata
– € 4,40 andata e ritorno
– gratis -8 anni

combinato 2 ascensori:
– € 4,30 sola andata
– € 6,30 andata e ritorno

Il secondo Ascensore Panoramico consente dai santuari di raggiungere il castello

Il pomeriggio lo trascorriamo tranquilli in campeggio e decidiamo di congedarci da Rocamadour nel migliore dei modi, ossia tornando a cena nel ristorante che la sera prima ci aveva entusiasmato; memori dei tanti clienti decidiamo di prenotare anticipatamente il tavolo.

Anche questa volta la cena ci soddisfa appieno; al rientro vediamo il trenino che propone il tour serale del villaggio ma la fermata è già piena di gente e ahimè siamo costretti a tornare in campeggio senza aver provato il giro.

– 4° GIORNO: Rocamadour – Sarlat la Caneda – Oradour sur Glane – Flavignac (284 Km)

Itinerario 4 Giorno

Dopo colazione e aver sistemato le ultime cose, lasciamo a malincuore Rocamadour diretti alla prossima tappa del nostro viaggio: Sarlat la Caneda e la Dordogna.

Raggiungiamo Sarlat la Caneda a metà mattina e con estrema fortuna riusciamo a parcheggiare quasi in centro, con tariffa a tempo.

Vista del centro storico di Sarlat la Caneda
Sarlat la Caneda

Sarlat la Caneda è una splendida città medievale del Perigord Nero, ricca di pittoresche stradine, palazzi gotici e rinascimentali.
L’atmosfera di un tempo, che riesce a ricreare e mantenere intatta, nonostante la calca di turisti, la rende una delle location più gettonate per film storici come quello di Giovanna d’Arco, girato in parte qui.

La crescita del suo centro si colloca in età medievale ma la valorizzazione più importante risale agli anni settanta del XX secolo quando una sua ristrutturazione l’ha riportata ai fasti di un tempo.

Gli edifici medievali del centro di Sarlat la Caneda

 

Tra i monumenti di rilievo troviamo, la Cattedrale di San Sacerdos, la Casa Natale di Etienne de la Boetie, la Lanterna dei Morti e il Maniero di Gisson

Manoir di Gisson
Sarlat la Caneda – Manoir di Gisson

Entriamo nella Cattedrale di San Sacerdos monumento storico dal 1840 di stile gotico-nordico che presenta uno splendido campanile romanico del 12 secolo.

L'interno della Cattedrale di Saint Sacerdos a Sarlat

Solo passeggiando senza meta tra i suoi viottoli si potrà cogliere la vera essenza di Sarlat, una città che ha saputo mantenere inalterato il suo aspetto e che riesce a catturare ed affascinare il turista.

Il bellissimo centro storico di Sarlat la Caneda

Si è fatta ora di pranzo e decidiamo di fermarci in uno dei tanti locali del posto; ci facciamo attirare dal Restaurant Les Chevaliers de la Tour e concludiamo il pasto soddisfatti della nostra scelta.

Ristorante tipico a Sarlat la Caneda

Da non dimenticare infine che Sarlat è la patria indiscussa del Fois Gras e sarà impossibile resistere ai tanti negozi che propongono questa e tante altre prelibatezze che il territorio offre.

Anche noi non possiamo andarcene senza aver prima fatto qualche acquisto e curiosato nei numerosissimi negozietti.

I negozi pittoreschi di Sarlat la Caneda nel suo centro storico

Ripartiamo entusiasti di questa cittadina che ci ha ammaliato e che sicuramente vedrà un nostro ritorno futuro; prendiamo il camper e ci dirigiamo verso la Dordogna, alla ricerca di un camping nei pressi di Beynac et Cazenac.

E’ primo pomeriggio, forse l’ora più caotica, tant’è che il camping Le Capeyrou, che ci eravamo annotati come punto sosta, è pieno e la strada è così trafficata da farci desistere da trovare una sistemazione nella zona.

Facciamo così un’immediato cambio di programma passando alla prossima tappa del nostro tour e ci dirigiamo verso Oradour sur Glane.

E’ un vero peccato dover tralasciare la visita di questi paesini lungo il fiume ma ci ripromettiamo di tornare, magari l’anno venturo e dedicare tutto il tempo necessario alla loro scoperta.

Raggiungiamo il sito a metà pomeriggio, parcheggiando il camper nell’ampio posteggio gratuito destinato ai visitatori del sito.

Targa all'ingresso del sito

L’originale Oradour-sur-Glane è dal 1944 un villaggio fantasma dopo che i Nazisti il 10 giugno 1944 a pochi giorni dallo Sbarco in Normandia decisero per rappresaglia di massacrare il piccolo paese; 642 abitanti di cui 207 bambini vennero trucidati e l’intera cittadina saccheggiata e data alle fiamme.

Il Generale Charles de Gaulle decise che il paese non sarebbe più stato ricostruito ma mantenuto in quello stato, istituendo un museo memoriale a cielo aperto per ricordare i terribili fatti avvenuti.

Alcune delle lapidi presenti a ricordo nel paese di Oradour sur Glane

La nuova città venne poi ricostruita a qualche centinaio di metri e le uniche modifiche apportare ad Oradour furono l’applicazione di alcune targhe commemorative sui muri restanti, ad indicare quali attività commerciali si erano esercitate in quei luoghi.

Non ci sono parole per descrivere quello che si prova camminando su quelle strade, osservando le reti in ferro provenienti da quel che resta di alcuni letti, le carcasse di una macchina da cucire di un sarto, di un forno del panettiere cittadino o di alcune automobili.

Ciò che rimane degli edifici distrutti durante il massacro
Resti di automobili dopo il massacro di Oradour sur Glane
Oradour sur Glane

Il luogo è immerso nel silenzio, ma è un silenzio che ci urla le atrocità subite dai suoi abitanti, un silenzio a cui è impossibile rimanere indifferenti e che ci ricorda di quali terribili gesti è capace il genere umano.

Interni della chiesa senza tetto di Oradour sur Glane

Possiamo senza ombra di dubbio affermare che è una meta che tutti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita, usciamo e ci incamminiamo al nostro camper con una stretta al cuore. Impossibile dimenticare.

Vista panoramica del villaggio martire di Oradour-sur-Glane

Ripartiamo alla ricerca di un campeggio per trascorrere la notte e dobbiamo faticare parecchio prima di trovarne uno libero; finalmente all’ennesimo tentativo troviamo una piazzola libera al Camping Saint Fortunat.

Il campeggio è alquanto spartano seppur ubicato vicino ad un laghetto in una zona molto verdeggiante.

Laghetto accanto al camping di Flavignac

– 5° GIORNO: Flavignac – Collonges la Rouge – Carcassonne (386 Km)

Itinerario 5 Giorno

Avendo modificato in parte il nostro itinerario decidiamo di inserire come nuova tappa Carcassonne che abbiamo già visitato in altre occasioni ma che è una delle città che più amiamo e in cui ritorniamo ogni volta con piacere. 

Durante il tragitto abbiamo previsto una sosta al borgo di Collonges la Rouge nel quale arriviamo a metà mattina.

Fuori dal villaggio c’è un ampio parcheggio a pagamento sia per auto che per camper.

Tariffe parcheggio: € 2,00 da pagare all’uscita presso la cassa automatica

Vista sul paese di Collonges la Rouge

Collonges la Rouge è un incantevole e fiabesco borgo situato nel limosino nella regione della Nuova Aquitania, i cui edifici sono in mattoni di arenaria rossa e tetti in ardesia e louze. 

Attorno al borgo la vista spazia su un’area collinare ricca di castagni, alberi di noce e vigneti.

Il paese, inserito tra i paesi più belli di Francia, è antico feudo dei conti di Turenne e vanta magnifiche dimore del XV e XVI secolo, la bella Chiesa Saint Pierre, torri e torrette d’avvistamento.

I rossi edifici del villaggio di Collonges la Rouge

Passeggiamo incantati tra i viottoli e le magnifiche stradine, soffermandoci nelle botteghe artigiane; sembra di essere stati risucchiati in un libro di fiabe: non saremmo stupiti nel vedere da un momento all’altro qualche fata o folletto intenti nel proprio lavoro. 

Le torrette del villaggio di Collonges la Rouge

Prima di ripartire ci fermiamo per il pranzo optando per il Ristorante Les Pierres Rouge nel quale gustiamo un ottimo pasto e che consigliamo vivamente.

Sazi e soddisfatti torniamo al nostro camper e partiamo alla volta di Carcassonne.

Raggiungiamo la cittadina dell’Occitania nel tardo pomeriggio e ci dirigiamo all’area sosta vicino alla Cité che purtroppo scopriamo ora chiusa ai camper e destinata unicamente ai pullman. 

Tramite le indicazioni scendiamo alla città bassa alla ricerca della nuova area camper ma non trovandola decidiamo di recarci al Camping de la Cité dove troviamo ancora un posto.

Optiamo per fermarci due notti e goderci un po’ di riposo e trascorriamo così il resto della serata in camper.

– 6° GIORNO: Carcassonne

Dopo la colazione in campeggio prendiamo le bici e raggiungiamo la Cittadella di Carcassonne.

Panorama sulla porta di accesso alla cittadella

Carcassonne è una città medievale fortificata che si trova nella regione dell’Occitania ed è inserita nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.

I primi insediamenti risalgono 3500 a.C. ma è con la costruzione di una fortezza militare a doppia cinta muraria, ad opera dei romani, che la città inizia ad assumere importanza.

Il periodo medievale è quello più significativo e nel XII secolo la città era diventata uno dei centri più importanti dell’eresia catara. 

Alla fine del XVII secolo si inizia l’abbandono della Città Alta a favore della Città Bassa che prosperava grazie all’industria tessile e la Cittadella venne addirittura trasformata in cava.

Nel XIX secolo si inizia il restauro delle fortificazioni che portano alla sua rinascita diventando oggi uno dei siti turistici più visitati in Francia.

La Città Medievale, composta da 53 torri, presenta una doppia cinta muraria e racchiude una delle più belle cittadelle fortificate d’Europa; degni di nota sono il magnifico Chateau Comtal, la Basilica e 4 porte di accesso.

Parte delle mura di Carcassonne

Nonostante sia la quarta volta che visitiamo questo luogo, esso non smette mai di affascinarci. 

Quando percorriamo le sue vie acciottolate e ci guardiamo attorno ci sembra di aver fatto un viaggio nel tempo che ci ha condotto al medioevo.

Tra la Porte Narbonnaise e la Porte de l'Aude di Carcassonne

A Carcassonne non abbiamo mai preso il Trenino Turistico e decidiamo di farlo in questa occasione; il tour offre un percorso un po’ insolito tutto attorno alle mura con una bella spiegazione, tramite audioguida, della storia della città e delle sue curiosità.

Cinta muraria e torrette della cittadella fortificata

Vi è ad esempio una leggenda che narra la storia di come la città assunse il suo attuale nome, prendendolo da Dama Carcasse, vedova dell’assassinato Re Balaad.
La città era sotto l’assedio delle truppe di Carlo Magno e la donna, pensò come ultimo stratagemma, quello di gettare fuori dalle mura un maiale a a cui erano state fatte ingurgitare le ultime scorte rimaste.

I soldati, convinti che la cittadella fosse ancora prospera, si ritirarono mentre Dama Carcas, per festeggiare, fece suonare le trombe della città

Le truppe da lontano, sentendo il frastuono esclamarono “Carcas sonne” Da lì il suo nome.

Concluso il tour in trenino si è fatta ora di pranzo e decidiamo di tentare la sorte sperando di trovare un tavolo al RistoranteL’Ostal des Troubadours, in cui siamo stati in passato; siamo fortunati e ci accomodiamo, scegliamo entrambi uno dei menù proposti e il menù bimbi per Tommy.
Anche questa volta usciamo sazi e soddisfatti.

Rientriamo in campeggio per un po’ di relax, tornando nella cittadella, per un’ultima visita, la sera. 

Vista delle mura della cittadella di notte

La Cité di sera è meravigliosa, quando ormai sgombra dall’orda di turisti della giornata, si addormenta e su di essa cala il silenzio ed appare ancora più magica.

– 7° GIORNO: Carcassonne – Avignone (239 Km)

Itinerario 7 Giorno

Come ultima tappa, prima del rientro a casa, optiamo per un altro ritorno, quello ad Avignone; dopo colazione ci prepariamo e partiamo alla volta della Città Papale.  

Arriviamo a destinazione nella tarda mattinata e cerchiamo una piazzola disponibile al Camping Bagatelle in cui avevamo sostato durante la nostra precedente visita.

Consigliamo vivamente in questa zona il campeggio, rispetto alla sosta libera o area sosta, perché soprattutto dopo il tramonto non appare un’area molto sicura.

Il camping è molto comodo al centro città che si raggiunge con una camminata di 10 minuti, dispone di servizi essenziali e puliti, nonché di un piccolo market per l’acquisto di generi di prima necessità, due ristoranti da noi mai provati e uno spazio giochi per i bimbi. 

Splendida vista panoramica su Avignone

Nel pomeriggio ci dirigiamo in centro per una visita alla città.

Avignone è una splendida città della Provenza, per molti anni centro di primaria importanza per arte, cultura e soprattutto come città papale, quando nel 1305 Papa Clemente V sceglie di trasferirne qui la sua sede che venne mantenuta per circa settant’anni; la sua cinta muraria ricorda ancora i fasti di un tempo che fu. 

E’ situata sulle sponde del Rodano creando così nel complesso una vera e propria immagine da cartolina. 

La storia della città risale al Paleolitico ma sono stati i romani a consolidarne il villaggio e a trasformarlo in Avenio dal quale deriva il suo attuale nome. 

Il centro, racchiuso da mura, è caratterizzato da vie tortuose, piazzette all’italiana e dal magnifico e imponente Palazzo dei Papi, di architettura medievale e in stile gotico, considerato tra i più belli di tutto il continente. 

Il grandioso Palazzo dei Papi di Avignone
Palazzo dei Papi

Nella stessa piazza del Palazzo dei Papi, si trova il medievale Petit Palais, oggi sede di un importante museo.

Non distante si trova l’altro gioiello della città, il Pont Saint Bénézet il notissimo Ponte d’Avignone, entrato a far parte del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.

Altro importante edificio è l’imponente Cattedrale Notre-Dame de Dome costruita su una precedente chiesa paleocristiana e usata come prigione durante la Rivoluzione Francese. 

La Cattedrale di Notre Dame des Doms di Avignone
Cattedrale Notre Dame de Dome

 

Avendo già visitato il Palazzo dei Papi la volta precedente, decidiamo di prendere il Trenino Turistico.

Durata del Tour 45 minuti.
Le partenze avvengono ogni 30 minuti dalla Place du Palais vicino al Palazzo dei Papi.
Tariffe Petit Train (aggiornamento anno 2024):
– adulti € 10,00
– bambini 4-12 anni € 6,00

Avignone sorprende il turista in ogni suo angolo, offrendo numerosi scorci di notevole bellezza unendo la sua storia ad un lato moderno e giovane. 

Il Teatro di Avignone nella Place de l'Horloge

Rientriamo in camping per la cena e sistemiamo le ultime cose prima della partenza dell’indomani.

– 8° GIORNO: Avignone – Vinadio (300 Km)

Itinerario 8 Giorno

Dopo la colazione lasciamo Avignone e ci incamminiamo verso l’Italia dove trascorreremo un paio di giorni nel borgo montano di Vinadio.

Come d’abitudine percorriamo unicamente strada non a pedaggio e senza incontrare particolare traffico raggiungiamo Vinadio dove ci attendono i cugini di mio marito anch’essi in camping.

Ovviamente facciamo un ultimo pieno di Gasolio ancora in suolo transalpino, nel centro commerciale dopo Sisteron.

Visto il periodo a ridosso di ferragosto il Camping Dei Forti di Vinadio è al completo e pertanto ci sistemiamo nell’ Area sopra il campeggio, a fianco alla strada e all’ampio parcheggio del paese.

In quest’area è permessa la sosta di 24 h al costo di € 5,00 (no servizi)
Per l’occasione ci viene concessa la permanenza per le 48 h.

Il paese di Vinadio è un borgo fortificato che si trova alla confluenza dei valloni Reissa, Sant’Anna e Rio Freddo.

Data la sua posizione strategica Carlo Alberto lo sceglie per far erigere il Forte Albertino un’opera militare immensa che è ancora in ottimo stato di conservazione e può essere in parte visitata. 

Tutta l’area attorno a Vinadio offre la possibilità, per gli amanti del trekking e della montagna, di numerose passeggiate ed escursioni.

Trascorriamo due giorni in completo relax in compagnia dei cugini che si trovano nel camping e nel quale possiamo comunque restare.

Il camping dei Forti seppur spartano è immerso totalmente nel verde e si protrae fino al bordo del fiume Stura dal quale è stato ottenuto, ad un centinaio di metri, un laghetto artificiale molto frequentato in estate.

– 10° GIORNO: Vinadio – Bernezzo (42 Km)

Itinerario 10 Giorno

Il giorno di ferragosto facciamo il definitivo rientro a casa terminando così la nostra vacanza estiva che ci ha regalato tantissime emozioni.

E’ stato un viaggio che ci ha portato alla scoperta di una regione che ancora non conoscevamo e che ci ha piacevolmente stupito con le sue innumerevoli sfacettature in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di vacanza. 

Il Perigord richiede sicuramente molti più giorni tant’è che già pensiamo ad un nostro ritorno e ci sentiamo di consigliarlo a tutti, soprattutto se si hanno bimbi al seguito: paesaggi rurali, ottima cucina, storia, borghi e castelli medievali, grotte preistoriche; tutto questo e molto altro.

Noi di ViaggiamoHg a Rocamadour

Gastronomia

Il Perigord è patria dei gourmet con le sue innumerevoli tipicità:

– tra i formaggi ricordiamo il Rocamadour AOP di latte crudo di capra;
– tra le carni e suoi surrogati il Fois Gras, Paté e Terrine de Canard o Oie;
– i tartufi neri del Perigord nero
– le noci con le quali vengono prodotte torte, dolci, olio e liquori.

Indirizzi Utili

DORMIRE

  • Camping La Paradis du Campeur, L’Hospitalet – ROCAMADOUR (GPS 44.804824, 1.628399)
  • Camping Saint Fortunat, Hameau Saint Fortunat – FLAVIGNAC (GPS 45.700387, 1.094450)
  • Camping De La Cité, Chemin Bernard Delicieux – CARCASSONNE (GPS 43.200366, 2.353546)
  • Camping Bagatelle, Allée Antoine Pinay 25 – AVIGNONE (GPS 43.953532, 4.798656
  • Campeggio dei Forti, SS 21 Piazza d’Armi – VINADIO (GPS 44.303288, 7.171229)   


MANGIARE

– Hostellerie Bellevue, L’Hospitalet – ROCAMADOUR  (GPS 44.8060277, 1.6244731)
– Restaurant Les Chevaliers de la Tour, Rue Albéric Cahuet 11 – SARLAT LA CANEDA (GPS 44.889183, 1.216437)
– Les Pierres Rouges, Le Bourg – COLLONGES LA ROUGE (GPS 45.060882, 1.654884)
– L’Ostal des Troubadours, Rue Viollet le Duc 5 – CARCASSONNE (GPS 43.207305, 2.363808)

SOSTARE

– Parcheggio Sarlat La Caneda, Boulevard Enri Arlet – SARLAT LA CANEDA (GPS 44.888598, 1.218560)

SHOPPING

-La Ferme Borie d’Imbert, Direction Sarlat/Souillac – 46500 ROCAMADOUR (GPS 44.818522, 1.603152)

SITI UTILI
https://www.vallee-dordogne.com
http://www.visites-en-perigord.com
https://oradour-sur-glane.fr/
https://www.tourisme-carcassonne.fr/
https://avignon-tourisme.com

 

20 comments

  1. bellissimo il tuo viaggio un sacco di posti degni di nota questa guida ricca di immagini è davvero molto utili per fare un viaggio simile al vostro

  2. Molto bello questo viaggio, mi è piaciuto molto il percorso nelle grotte. Carcassonne e Avignone ci sono stata anch'io quando studiavo e mi ricordo che mi erano piaciute, sopratutto Carcassonne.

  3. Eh si quella è una zona non molto conosciuta ma davvero splendida e di solito chi la visita poi se ne innamora. Noi abbiamo fatto due viaggi nella regione ma vorrei tornare per visitare i paesini che ancora ci mancano all'appello.

  4. Viaggiare con il camper ha dei pro come quello di poter battere quasi a tappeto una zona e quindi visitare luoghi un po' meno conosciuti dai turisti classici, l'aspetto negativo è che ovviamente quando ce l'hai, usi quello e pertanto ti precludi viaggi lontani (anche se spero in futuro di concedermi anche qualcuno di quelli).

  5. Si per noi è una grossa comodità soprattutto perché con un bimbo piccolo siamo più liberi e lui ora che sta crescendo, apprezza sia il camper che soprattutto i viaggi. Poi c'è da dire che ogni camperista è diverso, ad esempio noi prediligiamo comunque la sosta in campeggi anche se solo per uno o due giorni piuttosto che fare libera o sosta in parcheggi.

  6. Conosco molto bene quella zona e il vostro tour settimanale mi ha fatto venire voglia di tornarci. Non vorrei ripetermi ma rileggendo tutti i vostri post ogni volta mi fate venire voglia di prendere e partire. State diventando una vera droga per me.

  7. Bellissimi posti, anche noi quest'estate siamo stati nel sud della Francia, ma siamo rimasti intorno ad Avignone e Arles, la prossima volta seguiamo il vostro itinerario

  8. Troppo gentile!! Non sai la lunghezza della mia lista dei desideri… ogni volta che leggio l'articolo di qualcuno aggiungo località. Dovrei avere 10 vite per visitare tutto.

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