Bassa Valle d’Aosta: Visitare il Borgo di Donnas

Visitare Donnas località della Bassa Valle d’Aosta. Cosa vedere nel borgo, nei dintorni e indicazioni per dove sostare in camper.


Avete mai visitato il Borgo di Donnas?
Se non lo avete fatto allora non perdetevi la lettura di questo articolo.

La Valle d’Aosta, pur essendo una delle Regioni più piccole d’Italia, offre numerosi spunti di visita: piccoli borghi, castelli e località naturalistiche in cui fare escursioni.

Spesso però ci si ritrova a visitare le solite mete più pubblicizzate e ci si dimentica che, anche un piccolo luogo, può essere altrettanto interessante e degno della nostra attenzione.

La piccola cittadina di Donnas, che si trova nella Bassa Valle d’Aosta a pochissimi chilometri dal famoso Forte di Bard, è proprio una di queste località.

Abbiamo avuto la fortuna di visitare Donnas in compagnia di due local, gli amici blogger Sandra e Andrea di Due in Viaggio, che ci hanno fatto da ciceroni, portandoci alla scoperta di alcune chicche nascoste.

Nonostante le ampie dimensioni del territorio comunale, il suo centro è piccolo e pertanto una mezza giornata sarà sufficiente per vedere le cose più importanti.
In questo articolo vi suggeriremo cosa non perdervi a Donnas, dove sostare con il camper e qualche interessante chicca nei dintorni.

Il Borgo di Donnas
Borgo Medievale

Visitare Donnas: Brevi cenni storici

Quando si vede per la prima volta Donnas si fa un po’ fatica a credere che un tempo questa era una delle località più influenti della zona.
Lo sapevate che qui veniva addirittura coniata moneta?

La cittadina risale all’epoca romana e si trova su quello che era il passaggio della Strada Consolare delle Gallie, di cui è ancora presente un tratto ottimamente conservato.

L’antico insediamento di Treby è stato però distrutto da una frana nel 1176 e la nuova Donnas è stata ricostruita a ridosso della montagna.

Il nuovo borgo diventa ben presto un luogo di primaria importanza, basti pensare che dal 1341 nasce addirittura un Hotel de la Monnaie dove si conia moneta, diventando la prima zecca della Regione.

La sua influenza sulla Bassa Valle è testimoniata anche dalla presenza di mercati, dalle merci sottoposte a dazio, dall’esistenza di un lebbrosario e di un ospizio per i pellegrini.

Dal XIII secolo Donnas passa sotto il dominio dei Savoia che nel XVII secolo lo assegnano ai conti Enrielli.

A livello architettonico il borgo era fortificato e vantava numerose residenze di nobili famiglie, di cui si possono ancora ammirare alcuni elementi.
Più recentemente dobbiamo ricordare la famiglia Selve che, rilevando la Fonderia Mancardi, ha permesso a molti abitanti di Donnas, di mantenere il posto di lavoro oltre ad aver finanziato numerose opere pubbliche.

Visitare Donnas: Cosa Vedere

Il Borgo di Donnas si visita facilmente in circa mezza giornata viste le sue ridotte dimensioni.

Nonostante ciò offre numerosi spunti di visita e rimarrete sorpresi da alcune chicche nascoste.

Il nostro itinerario inizia dal borgo medievale per poi spostarci nei due piccoli ma interessantissimi musei del vino e del latte.

STRADA E ARCO ROMANO

Il primo luogo di Donnas assolutamente da non perdere rappresenta anche il più antico: la Strada Romana con il suo Arco.

La strada si trova ad ovest del borgo, risale al I secolo a.C. ed è tra i reperti romani meglio conservati di tutta la Valle d’Aosta.

Nata come collegamento con la Gallia è stata utilizzata anche nei secoli successivi.

La porzione che possiamo ancora osservare e apprezzare è di circa 200 metri e con un po’ di attenzione scorgiamo i solchi creati dalle ruote dei carri.

Su questo tratto si trovano poi un arco scavato nella roccia e sempre risalente al I secolo a.C. e una colonna miliare con inciso il numero XXXVI, indicante le miglia da lì ad Aosta.

La particolarità dell’Arco è che durante il Medioevo aveva una funzione vera e propria di porta e veniva chiusa di notte.

La Strada e la porta romana di Donnas
Strada e Porta Romana

IL BORGO MEDIEVALE

Dopo esserci lasciati alle spalle la strada romana, il Borgo Medievale inizia con una bella casa nella roccia sulla nostra sinistra.
Poco più avanti, sulla destra, la Cappella di Sant’Orso.

La Cappella di Sant’Orso ha origini antichissime, basti pensare che le prime notizie della sua presenza risalgono al 1176.

Si trova di fatto all’inizio del Borgo Medievale e sembra che questa posizione servisse a proteggere l’abitato dalle piene della Dora Baltea che, un tempo, scorreva proprio a fianco.

L’edificio è stato ricostruito alla fine del 1700 e non è sempre aperto.

L'antica Cappella di Sant'Orso
Cappella di Sant’Orso

Oltrepassata la Cappella di Sant’Orso si estende Via Principe Tommaso, la principale arteria del Borgo Medievale su cui si affacciano numerosi edifici storici che negli anni hanno purtroppo subito un graduale deterioramento.
Ad una vendita quasi a tappeto dei serramenti più antichi, a favore di antiquari piemontesi, si è poi succeduto l’allontanamento di molti abitanti del borgo, dopo l’alluvione del 2000 che ha colpito in modo importante la zona.

Oggi è ancora possibile osservare parte di alcuni affreschi, antiche finestre bifore, quadrifore e a crociera, portali tardo gotici, meridiane, balconi in ferro battuto o legno.

Addentrandoci in un vicoletto alla nostra sinistra, raggiungiamo un cortile dove possiamo apprezzare la Casa Forte, di stampo medievale con una torre rettangolare chiamata Torre del Cammello.

Uno degli edifici più interessanti è il Palazzo Enrielli, acquistato dal primo Conte di Donnas verso la fine del 1600, che si trova alla nostra sinistra, in fondo alla Piazzetta del Comune.
E’ tra i più antichi del borgo e presenta una particolare Torre cilindrica con, al suo interno, una scala in pietra.
Sulla facciata è degno di nota anche il portale del XVI secolo.

Il Palazzo Enrielli ha svolto nei secoli numerose funzioni: dopo essere stata dimora della famiglia più importante, è stato trasformato in scuola, albergo, carcere e in un passato più recente Istituto Musicale.

Palazzo Enrielli sullo sfondo
Palazzo Enrielli

Poco più avanti, sulla nostra destra, incontriamo un altro bel palazzo, splendidamente restaurato.
Si tratta di Casa Porcel, ora Albergo di Saint Ours, unico hotel all’interno del borgo medievale.
Se sulla facciata, in prossimità della porta principale, si può ancora intravedere lo stemma di Casa Savoia, gli interni conservano numerosi elementi originali, quali la scala e al primo piano un imponente camino.

MUSEO DEL VINO

Ad ovest, rispetto al Borgo Medievale di Donnas, si trova un complesso di alcuni edifici tra cui il Municipio, e più in basso l’Asilo, intitolato alla madre del commendatore Selve, di cui vi abbiamo accennato a inizio articolo.
Nelle cantine dell’Asilo è ospitato il piccolo ma interessante Museo del Vino e della Viticoltura.

L’edificio è stato realizzato nel 1877 e le cantine presentano ancora belle volte a botte.
Qui per cinque anni hanno avuto sede Le Caves Cooperative de Donnas che vantavano il primo vino di Origine Controllata della Regione.

Il vino di Donnas è stato il primo Doc della Regione
Vino di Donnas

Non appena si raggiunge Donnas, infatti, saltano subito all’occhio le splendide vigne che si arrampicano sulle rive della montagna e che costituiscono i vigneti eroici.

I vigneti eroici sono quei vigneti posti in posizioni quasi irraggiungibili come rocce e montagne che possono essere curati unicamente a mano.

Sugli assolati terrazzamenti di Donnas, le viti si avvolgono a tipiche pergole valdostane.
Qui è nato il Vallée d’Aoste Donnas Doc, primo vino valdostano ad essersi guadagnato, nel 1971, la Denominazione d’Origine Controllata.

Dovete sapere che la tradizione vinicola di Donnas ha origine decisamente antiche.
Si pensa addirittura che esistesse una produzione già in epoca pre-romana anche se i primi documenti sono del 1200.

All’interno del Museo sono raccolti molti oggetti e attrezzature d’uso comune per la coltivazione delle uve e la produzione del vino.
Sono oggetti che si tramandano nella cultura locale e si perdono nella notte dei tempi, ma che ancora vengono utilizzati nel territorio.

Il percorso espositivo inizia con una prima carrellata di bottiglie prodotte in zona per poi articolarsi sulla vita dei vignaioli, durante le varie stagioni dell’anno: dalla preparazione della vigna fino alla vendemmia.

Il Museo del Vino di Donnas
Museo del vino

Il Museo del vino e della viticoltura è gratuito

Orari indicativi:
– Da Ottobre a Marzo: sabato 14:00-18:00, domenica 10:30-18:30
– Da Aprile a Settembre: sabato 15:00-19:00, domenica 11:00-19:00

ECOMUSEO DELLA LATTERIA

In una Regione in cui il formaggio, e soprattutto la fontina, la fa da padrone, non poteva certo mancare un Museo legato al latte.

L’Ecomuseo della Latteria si trova in Via Treby ed è ospitato nell’edificio che una volta apparteneva alla Confraternita dello Spirito Santo.

La Confraternita dello Spirito Santo era un’associazione benefica che si adoperava per sfamare i poveri e ospitare i senza tetto.
Alcuni documenti ne attestano la presenza dal XII secolo ma una scritta all’interno dell’edificio recita la data 1012.

La Latteria di Treby invece nasce nel 1897 e cinque anni dopo si stabilisce nell’edificio della Confraternita fino al 1980.

La struttura viene acquistata dal Comune di Donnas nel 2000 e 3 anni dopo si realizza l’Ecomuseo.

Edificio della Confraternita dello Spirito Santo
Ecomuseo di Treby

Accediamo alle semplici stanze della Confraternita dove incontriamo i primi strumenti che erano utilizzati per la produzione del formaggio, del burro e della panna.
Un audio ci accompagna nella visita, raccontandoci la storia della Latteria di Treby e della produzione casearia.

Poco più avanti accediamo ad una stanza in cui il latte veniva conservato in contenitori che galleggiavano in vasche di raffreddamento.

Interno dell'Ecomuseo Latteria di Treby

Sempre al piano terra, l’ultima stanza della visita conserva ancora le testimonianze della Confraternita con un bell’affresco murale e alcune pitture alle pareti e sul soffitto.

Le Pitture sul Soffitto sono legate alla tradizione in auge fino ai primi del ‘900, per la quale la decorazione voleva essere la testimonianza del lavoro svolto dalla Confraternita.
Dopo il 1900 tali decori sono stati sostituiti dalla fotografia.

Affreschi all'interno dell'Ecomuseo di Treby
Affreschi

Prima di lasciare l’Ecomuseo di Treby, scendiamo nelle cantine dalle volte a botte.
Qui un tempo venivano conservate le forme di formaggio ma anche il vino.

Se volete conoscere le tradizioni di un tempo e di come si svolgeva la quotidianità a Donnas, l’Ecomuseo della Latteria è luogo da non perdere.

L’Ecomuseo della Latteria di Treby è gratuito

Orari indicativi:
– Domenica 10:00-12:00 e 14:00-18:00

Dove Sostare in Camper a Donnas e Dintorni

Il Borgo di Donnas può essere visitato in una mezza giornata ma ovviamente, se siete in camper, dovrete sapere dove poter sostare.

Se volete iniziare dal Borgo Medievale, il parcheggio migliore è quello che si trova in prossimità della Porta Romana.
E’ un parcheggio misto su asfalto, senza servizi.

Area Sosta – SS 26, 11020 Donnas – GPS (45.602187, 7.759601)

L’Area Sosta Camper ufficiale, si trova non lontano dalla Stazione Ferroviaria.
Si tratta di un ampio parcheggio misto in cui si può tranquillamente pernottare o sostare per alcune ore.

Area Sosta Camper – Strada delle Cascine 58, 11020 Donnas – GPS (45.601882, 7.770218)

Se cercate un’area con servizi di C/S e allaccio elettrico, la più vicina a Donnas è quella di Hone, a circa 5 Km.
L’area ha pochi stalli ed è a pagamento ma è comunque in posizione strategica anche per raggiungere il Forte di Bard.

Area Sosta Camper “Le Raffor” – SR2, 11020 Hone – GPS (45.611719, 7.732722)
A pagamento:
– € 10 le prime 24 ore, successivamente € 0,50 all’ora.
– € 1,00 corrente ogni 6 ore.

Il nostro consiglio di sosta per la notte si trova a circa 23 Km da Donnas, nella Valle di Champorcher.
L’area sosta al momento non è gestita ed è pertanto gratuita ma si trova su terreno erboso di fronte ad una splendida pineta dove poter fare picnic e rilassarsi.

Ovviamente si trovano altre aree o campeggi anche più vicini, ma abbiamo scelto di segnalarla perché a nostro avviso rappresenta un’ottima occasione per concludere nel verde, la vostra giornata nella Basse Valle d’Aosta.

Area Sosta Camper – SR2 21, 11020 Champorcher – GPS (45.621657, 7.610560)

Dove Acquistare Prodotti Tipici a Donnas

Ormai ci conoscete e sapete che non possiamo lasciare una località senza aver provato o acquistato qualche prodotto tipico del luogo.

Sandra e Andrea di Due in Viaggio ci hanno portato in un caseificio con negozio di vendita diretta in cui, ovviamente, il prodotto di punta è la Fontina.

Oltre ad essa, però, è possibile acquistare altri formaggi Valdostani ma anche salumi, biscotti, sughi e altre prelibatezze.

Il Caseificio Vallet si trova a Donnas, a circa 600 mt. dall’Area Sosta Camper.

Caseificio Vallet – Via La Balme 36, 11020 Donnas – GPS (45.604204, 7.775497)

Cosa Vedere nei Dintorni di Donnas

Per concludere la giornata in Bassa Valle d’Aosta, o nel caso abbiate più tempo a disposizione, vi consigliamo alcune località nei primissimi dintorni e che meritano sicuramente una visita.

A meno di 3 Km. prima di Donnas, si trova il bel borgo di Pont Saint Martin con il Ponte Romano da non perdere.

Pont Saint Martin
Pont Saint Martin


Oltre Donnas, sempre a 3 Km. si trova il borgo di Bard noto per la maestosa Fortezza di cui abbiamo parlato nell’articolo Weekend in Valle d’Aosta.

Proseguendo sulla SS 26, a poco più di 7 Km incontriamo Arnad noto per il lardo, a 10 Km. Verres e il suo castello e a 12,5 il Castello di Issogne, tra i più belli della valle.

Se volete raggiungere una valle laterale, da Hone potete imboccare la SR 2 e arrivare a Champorcher, località di cui vi abbiamo precedentemente parlato.

Da Pont Saint Martin, prendendo la SR 44 si arriva nella Valle del Lys con la nota Gressoney Saint Jean e il fiabesco Castel Savoia.

Il Forte di Bard uno dei simboli della Valle d'Aosta
Forte di Bard

2 comments

  1. Conoscervi dal vivo è stato davvero un piacere e speriamo di rivedervi presto o qui in valle o da voi a Cuneo!
    L’articolo è ben fatto e pieno di info utili, bravissima!
    E’ giusto valorizzare anche i piccoli borghi meno noti.

    1. Anche per noi è stato un vero piacere conoscervi ed essere stati accompagnati alla scoperta del vostro splendido borgo. Grazie di tutto

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